A Cà Pasqua, dopo un chilometro dal bivio che porta verso Cavarzere, frazione di Cà Bianca di Chioggia, alla confluenza fra Brenta, Bacchiglione e canal Cuori, in spazi che sono stati per millenni laguna aperta e ora sono terra di bonifica, c'è una torre, ovvero i suoi resti: La Torre di Bebe.
L'antica Torre di Bebe sorge su un'area di 600 mq.
L'immobile in oggetto risulta sottoposto alle disposizioni di legge che interessano i beni di interesse storico artistico.
Il bene è pervenuto alla Provincia di Venezia il giorno 9 Agosto del 1923. Il processo verbale di trasferimento venne rogato dal Dott. Magrini Settimio.
La Torre di Bebe o delle Bebbe, venne eretta, alla difesa delle Venezie dal doge Teodato nel 742-745 e fu assalita prima dai Franchi e Ungari nel 800/810, dagli Annesi e Ravennati nel 1010, dai Trevigiani e Padovani e infine cadde in mano ai Genovesi nel 1379, per poi essere successivamente recuperata dai veneziani condotti da Pisani e Zeno nel 1380. In terra clodiense i resti della Torre rappresentano sicuramente la più antica testimonianza della Repubblica Veneta e forse l'unico esempio di fortificazione medioevale esistente nella zona. Oggi, di quella Torre quadrangolare che doveva ergersi verso l'alto per una trentina di metri rimane ben poco: delle mura tre lati sono praticamente rasi al suolo, per cui spicca dal piano campagna solo l'impianto fondazionale, composto da grandi massi in pietra naturale posti a secco uno sull'altro.
I reperti archeologici ritrovati nella zona: ceramiche, cocci ciotole, brocche, bicchieri in vetro, steli di calici, lampade a olio, sia di produzione veneta che ferrarese, sono stati restaurati e costituiscono la sezione medioevale del museo civico di Chioggia, San Francesco fuori le mura, in campo Marconi.
CITTA' METROPOLITANA DI VENEZIA
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