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Palazzo Corner la Ca' Granda

Denominazione Generale :
Palazzo Corner la Ca' Granda
Tipo immobile:
Edifici storici artistici
Indirizzo:
San Marco 2662
Comune:
Venezia - Centro Storico
Ubicazione:
Confini:

L'immobile confina: a Nord con altre proprietà e porzione della Corte delle Munughe, ad Est con la Fondamenta Corner Zaguri, lungo Rio Corner o di San Maurizio, a Sud con il canal Grande e ad Ovest con altre proprietà e con Calle e ramo del Tagliapietra.

Descrizione:

Il complesso immobiliare, adibito a sede degli uffici della Città metropolitana di Venezia, fin dall'Ottocento viene denominato Ca' Corner. In realtà si tratta, oltre che di Palazzo Corner, anche di un edificio adiacente la cui costruzione risale agli anni '40 e di un altro palazzo denominato Ex Casa Carmagnani. Nel 2004 si sono conclusi i lavori di restauro con riqualificazione funzionale e adeguamento normativo del PalazzoIl maestoso palazzo di Ca' Corner, che primeggia sul Canal Grande, sede degli uffici della Città metropolitana e della Prefettura, si trova nel centro storico di Venezia, nel Sestiere di San Marco.     

Consistenza:

La superficie dell'intero complesso immobiliare di Ca' Corner è pari a mq 14.077 mq circa, di cui 1120 mq. di spazi ad uso comune tra Città metropolitana e Prefettura, esclusi locali tecnici e aree esterne.  

Vincoli:

Vincolo a' sensi art. 1 L. 1089/39

Provenienza:

Da una perizia del Genio Civile del 1875, risulta che il Palazzo fu acquistato dal Demanio austriaco il 21 maggio 1817, per insediarvi la Regia delegazione della Provincia di Venezia. Il venditore era Andrea Corner ultimo discendente dei Corner la Ca' Granda. Passò poi in proprietà all'amministrazione Provinciale di Venezia con atto del 24 marzo 1881 rogato dal dott. D. Sartori.

Note storiche:

Il Palazzo Cornaro a San Maurizio, che figura nella pianta del De' Barbari, là dove più tardi sarebbe sorta Ca' Corner, fu fondato da Bartolomeo Malombra, conte della Tisana, discendente da un'antica famiglia cittadina venuta da Cremona. La "bella casa", le cui cronache narrano che era e la più bella di Venezia, fu acquistata da Giorgio Corner nel 1499. Alla morte di Giorgio, avvenuta nel 1527, il Palazzo e gli altri suoi possedimenti furono ereditati dai quattro figli maschi: Francesco, Zanne, Hieronimo e Iacomo. Cinque anni dopo la morte di Giorgio Corner, il palazzo fu distrutto da un incendio sviluppatosi nella notte fra il 15 e il 16 agosto, in seguito al quale nulla restò in piedi. In tale occasione bruciarono, unitamente a 400 staja di frumento e grandi quantità di zucchero, tutti i quadri della sala, fra cui un pregiato dipinto rappresentante la cena di Emmaus, una testa romana di gran valore e alcuni oggetti che erano appartenuti alla Regina di Cipro . L'11 Settembre 1532, i Corner facevano richiesta, di fondi, alla Repubblica per la ricostruzione della casa di famiglia. Il nuovo palazzo doveva essere legato al nome di Jacopo Sansovino. Il primo riferimento certo all'architetto risale a una lettera a lui indirizzata, in data 20 novembre 1537, dall'Aretino. Il 19 ottobre 1532, solo due mesi dopo l'incendio cominciarono i lavori di risanamento delle fondazioni del vecchio palazzo. Come emerge da delle indagini strutturali effettuate sull'edificio, questo doveva essere in cattive condizioni. Furono adottate tecnologie ormai consolidate nel delicato contesto veneziano con l'impiego, come legante, di malta di origine vulcanica. Le attuali fondazioni appaiono strutturate per sostenere una quinta muraria di dimensioni rilevanti, per cui è senz'altro da ritenersi che esse siano state interamente rifatte in occasione della ricostruzione del palazzo seguita all'incendio, con un parziale reimpiego dei materiali che furono ritenuti ancora utili. Questo anche in considerazione del fatto che l'architetto, per dare maggior rilievo alla costruzione, avanzò il fronte sul Canal Grande.Non appena definite le parti dell'eredità di Giorgio, si procedette, a tredici anni dal suo disastroso incendio, alla continuazione della costruzione del nuovo palazzo, assolvendo all'impegno che la famiglia aveva preso con la Repubblica quando le era stata attribuita la somma di 30.000 ducati per finanziare l'impresa. I lavori diretti, da Jacopo Sansovino, durarono alcuni decenni, e probabilmente anche dopo la morte dell'architetto avvenuta nel 1570. L'edificio rivela una solennità di accenti tutta romana, malgrado vi permangano fedeli i tradizionali schemi veneziani: la disposizione in pianta, la ripartizione degli spazi sulla facciata ed il ritmo dei vuoti sui pieni sono consolidati nella tradizione, ma romano è il modo di intendere lo spazio. Il committente vuole un edificio che magnifichi la famiglia Corner e che parli del romanismo nelle sue opzioni politiche e culturali. Con la caduta della Repubblica i Corner vendettero, il 13 febbraio 1812, il palazzo con le antiche mobilie al Regime italico, il quale vi insediò i propri uffici governativi. In seguito, con la rioccupazione di Venezia da parte degli austriaci, l'edificio divenne sede prima dell'Imperial regia delegazione provinciale, l'attuale prefettura, poi dell'Imperial regia luogotenenza.Da altri documenti, rinvenuti presso l'archivio di Stato di Venezia, si rivela invece che, sulla base della perizia di stima del Genio Civile, il palazzo fu venduto con contratto in data 21 maggio 1817 da Andrea Corner al Demanio. Un altro incendio, causato dall'introduzione delle stufe, segnò la nefasta epoca. Nella notte del 6 dicembre 1817 sembrava che il fuoco minacciasse l'intera mole portandola alla totale distruzione, ma arsero soltanto il lato destro e il tetto.Con il passaggio di proprietà all'amministrazione provinciale, il palazzo, che ospita anche la prefettura, fra il 1875 e il 1880 subì altri importanti rimaneggiamenti. Nel 1892 venne edificata la sala grande delle riunioni di consiglio, in luogo della demolita casa del custode, e vennero fatti eseguire rispettivamente da Giuseppe Vizzotto Alberti e Vincenzo Stefani il dipinto con il trionfo di Venezia e un fregio lungo 42 metri con la processione del doge. Il palazzo subì poi importanti interventi di ripristino strutturale negli anni che vanno dal 1932 al 1936, al fine di porre rimedio a rilevanti dissesti. Elena Bassi, ne "I Palazzi di Venezia", riferisce che nella corte interna si trovava un pozzo fornito di una vera cinquecentesca con putti reggenti festoni di frutta, ornamento, questo, di origine toscana. Nel 1824 la ricca vera da pozzo viene tolta dal centro della corte per essere trasferita nel campo SS. Giovanni e Paolo. Nell'ampio cortile interno, addossata ad un lato, nell'edicola posta sopra al pozzo, si può ammirare la statua di Apollo di Francesco Penza detto Cabianca del 1685-1735. La situazione attuale del Palazzo, visti gli interventi che si sono succeduti, è profondamente differente da quella originaria che la ricostruzione storica effettuata permette di immaginare.

Foto:
Foto di Ca' Corner la Ca' Granda (foto di Mario Fletzer), Foto del prospetto principale verso il Canal Grande (foto di Mario Fletzer), Ca' Corner fotografata dalla laguna ( foto di Mario Fletzer), Foto della vera da pozzo che era nel palazzo e trasferita nel campo SS. Giovanni e Paolo, Ingresso acqueo, particolare (foto Mario Fletzer), Ingresso acqueo (foto Mario Fletzer), Attracco delle barche per accedere al Palazzo (foto di Mario Fletzer), Foto di un interno del palazzo (foto di Mario Fletzer), Ingresso (foto di Mario Fletzer), Ingresso (foto di Mario Fletzer), Ingresso  alloggio custode (foto di Mario Fletzer), Sala carte geografiche (foto di Mario Fletzer), Ufficio del Presidente (foto di Mario Fletzer), Quarto piano (foto di Mario Fletzer), Un affresco all'interno del Palazzo (foto di Mario Fletzer), Particolare, sala carte geografiche (foto di Mario Fletzer), Particolare soffitto (foto di Mario Fletzer), Particolare soffitto (foto di Mario Fletzer), Particolare soffitto (foto di Mario Fletzer), Ombre (foto di Mario Fletzer), Sala interna (foto di Mario Fletzer), Sala Nassivera di Ca' Corner, Corte interna (foto di Mario Fletzer), Corte interna (foto di Mario Fletzer), Foto di una statua nella corte interna del Palazzo (foto di Mario Fletzer), Particolare interno (foto di Mario Fletzer), Ca' Corner dal Canal Grande (foto di Mario Fletzer), Giardino di Ca' Corner (foto di Roberto Cavallaro), Vista del Canal Grande dal giardino di Ca' Corner (foto di Roberto Cavallaro), Peggy Guggenheim vista dal giardino di Ca' Corner (foto di Roberto Cavallaro), Giardino di Ca' Corner (foto di Roberto Cavallaro), , Portone ingresso Ca' Corner la Ca' Granda (foto di Mario Fletzer), Ca' Corner, androne, Salone 4° piano Ca' Corner, Foto di fondamenta Zaguri verso il Palazzo