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Isola di San Servolo

Denominazione Generale :
Isola di San Servolo
Tipo immobile:
Edifici storici artistici
Indirizzo:
Isola di San Servolo
Comune:
Venezia - Centro Storico
Ubicazione:

Entrando nel bacino di San Marco e provenendo dalla bocca di porto di San Nicolò, la prima isola che si incontra è quella di San Servolo. Collocata all'incrocio tra il profondo canale Orfano con quello principale di San Nicolò e quello secondario del Lazzaretto, di fronte a Lido e a Sant'Elena, più vicino alla Venezia insulare che a Malamocco. L'isola si estende su una superficie di 4,82 ettari, quasi dieci volte quella dell'originaria duna sabbiosa determinata dall'evoluzione geologica naturale della zona lagunare. L'espansione territoriale si è avuta negli ultimi secoli ad opera dell'uomo, per necessità di nuove edificazioni oltre che per la costruzione, via via più estesa, del parco, degli orti e dei cimiteri.

Descrizione:

Gli immobili che insistono sull'isola possono essere suddivisi in due grandi categorie, la prima, che si può definire "Nucleo Monumentale", comprende i fabbricati che si sono sviluppati attorno agli originari insediamenti Benedettini, nel VII-VIII secolo, più volte rimaneggiati; la seconda serie di costruzioni è rappresentata da corpi di fabbrica la cui edificazione è databile dalla metà dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento, che insistono su aree di più recente imbonimento, a meridione delle primitive consistenze dell'isola. La Città metropolitana di Venezia esercita a San Servolo, attraverso la Società San Servolo - Servizi Metropolitani di Venezia srl, un'attività ricettiva della tipologia di Centro soggiorno e studi, a supporto delle istituzioni insediate quale la VIU - Venice International University alla quale sono concessi comodato d'uso gratuito parte dei locali ubicati nell'Isola di San Servolo, così come indentificati nella Delibera del Commissario n. 32 del 27/08/2015 e suoi allegati, al fine di realizzare il suo scopo sociale, definito dall'art. 2 del suo statuto: "la gestione di un centro internazionale di istruzione superiore e di ricerca, avente sede nell'Isola di San Servolo in Venezia"

Consistenza:

La superficie totale dell'isola è pari a mq 48.000 circa. L'area destinata ai servizi è di mq 9.775 circa. La parte storica, dove al suo interno si trovano la corte inglese e il chiostro, ha una superficie di mq 8.130 circa e la vicina chiesa mq 845 circa. La restante superficie che corrispode all'area esterna, in parte destinata a giardino, è pari a mq 38.000 circa.
Il complesso immobiliare censito al catasto fabbricati con il mappale 536 nel foglio 21 di Venezia è così composto:

  • Fabbricato sub 2 piano T - 1° comprendente: zona 4 Chiesa, per un totale di mq 845 e dipendenze per mq 235
  • Fabbricato sub 3, piano T - 1° comprendente: zona 1 Atrio, zona 2 ex direzione medica, zona 3 ex alloggio suore, zona 5 manica lunga 1, zona 6 manica lunga 2, zona 7 ala meridionale, zona 8 Centro Congressi, zona 9 ala Austriaca, zona 10 centrale termica per un totale di mq 8130 e dipendenze per mq 261 
  • Fabbricato sub 4 piano T - 1° comprendente: edificio 11 semicircolare per un totale di mq 1586 e un gazebo di mq. 470
  • Fabbricato sub 5 piano T - 1° -2° comprendente: edificio 12 ex alloggi C. E. Artigiani per un totale di mq 3333 e tettoia di mq. 9,50
  • Fabbricato sub 6 piano T - 1° comprendente: edificio 13 Nuova Foresteria per un totale di mq 1235 e dipendenze per mq 313
  • Fabbricato sub 7 piano T -1° - 2° comprendente: edificio 14 ex laboratori C. E. Artigiani, fabbricato 15 nuova Mensa per un totale di mq 2602, dipendenze per mq 231 e tettoia di mq 8
  • Fabbricato sub 8 piano T - 1° comprendente: fabbricato 16 ex Laboratori, fabbricato 17 ex Legnaia per un totale di mq 1372
  • Fabbricato sub 9 piano T - 1° comprendente: edificio 18 autoclavi -antincendio per un totale di mq 312
  • Fabbricato sub 10 piano T comprendente: edificio 20 cabina trasformazione per un totale di mq 81
  • Capanno ligneo (deposito attrezzi) mq 211
Vincoli:

Vincolo a' sensi art. 1 L. 1089/39, provvedimento datato 12 luglio 2016 di vincolo dell’ interesse culturale dichiarato, 'a sensi del combinato disposto dagli art. 10 comma 1,  e 12 del D.Lgs 42/2004, dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Veneto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con prot. n. 10912/2016, notificato alla Città metropolitana di Venezia con prot. n. 68091/2016. 

Provenienza:

Nel 1932 l'istituto di cura delle malatie mentali ubicato presso l'Isola di San Servolo passò in proprietà e in governo alla Provincia di Venezia. Per effetto della Legge 7 aprile 2014 n. 56 la Città metropolitana di Venezia è subentrata alla Provincia di Venezia nella proprietà immobiliare.

Note storiche:

Per più di mille anni l'isola ha accolto diversi ordini monastici. Il primo insediamento risale alla fine del 600 quando un gruppo di monaci Benedettini, cacciati ad opera dei Franchi dal monastero di S. Stefano d'Altino, si rifugiò nell'isola. Tra il 764 e l'804 la famiglia Calbana fece erigere la chiesa dedicata a San Servolo con annesso convento. Gli spazi erano inadeguati per la comunità, tanto che i monaci ottennero dal Doge il trasferimento del convento a Sant'Ilario, presso Fusina e dall'818 l'isola fu utilizzata come "ospizio" dei frati anziani. Solo nel 1109 tornò all'originaria funzione conventuale con l'arrivo delle suore Benedettine. Le suore vi restarono per cinque secoli durante i quali furono apportate delle migliorie alle fabbriche e venne eretto, nel 1465, il campanile. L'isola era comunque insalubre e gli immobili sempre più degradati tanto che nel 1615 le monache furono trasferite in città. San Servolo divenne deposito di granaglie e, durante la peste del 1630, luogo di ricovero degli appestati. Dal 1647 il complesso venne offerto alle 200 monache Benedettine, Domenicane e Francescane residenti nell'isola di Creta, per salvarle dalla conquista turca. Le suore utilizzarono l'isola fino alla loro estinzione dopodiché, nel 1716, il convento fu chiuso. Gli insediamenti di questo primo periodo furono dettati dalla necessità di trovare soluzione a problemi contingenti e imprevedibili. Nel 1715 l'isola era praticamente disabitata, per cui il Senato della Repubblica decise di utilizzare l'ex convento quale sede del nuovo Ospedale militare, poiché la guerra contro i Turchi, che faceva confluire a Venezia un gran numero di soldati, aveva reso insufficienti gli spazi dell'Ospedale militare di Sant'Angelo di Castello. Nel 1725 è ricoverato il primo malato di mente detto "maniaco", seguito da un altro nel 1732. Venne successivamente predisposto un piano generale di ristrutturazione delle fabbriche. La costruzione della chiesa e del convento furono ultimati attorno al 1760, e Giacomo Marieschi nel 1761 affrescò l'ottagono e la volta. Al mantenimento degli assistiti si provvedeva anche con derrate prodotte direttamente sull'isola, ampliata nella parte meridionale per ricavare coltivazioni intensive e un frutteto. Nel 1797 Venezia capitolò davanti agli eserciti napoleonici. Il nuovo governo dispose che i pazzi, anche quelli poveri, fossero tutti ricoverati presso l'ospedale di San Servolo, che divenne manicomio e Ospedale militare. La gestione fu sottratta ai padri Fatebenefratelli e resa laicale. Gli Austriaci, subentrati ai Francesi nel 1798, riaffidarono la direzione ai padri Fatebenefratelli e dichiararono l'Ospedale manicomio centrale, per entrambi i sessi, di tutte le province venete, della Dalmazia e del Tirolo. Dal 1805 al 1814 Venezia tornò in mano ai Francesi, che ricoverarono in San Servolo anche i feriti delle truppe imperiali. Gli Austriaci ritornarono in possesso di Venezia nel 1814. Le condizioni degli edifici dovevano essere mediocri e parte delle donne fu trasferita all'Ospedale civile. Dal 1846 all'unificazione di Venezia al Regno d'Italia, 1866, il complesso venne ampliato. Dopo il 1866 la gestione dell'istituto manicomiale fu attribuita alla Provincia di Venezia e iniziò un periodo di importanti ristrutturazioni. L'Ospedale di San Servolo si trasformò, nel 1872, in Opera Pia autonoma. Alle spese si faceva fronte con le rette sostenute dai degenti poiché l'onere della cura e del mantenimento dei malati di mente ricadeva per legge interamente sui degenti stessi. Nel 1873 San Servolo divenne "Manicomio maschile veneto". All'inizio del '900 tutte le Province progressivamente si dotarono di istituti di cura delle malattie mentali, per cui l'Ospedale di San Servolo, subì un ridimensionamento. Fu disciolta l'Opera pia e venne unificata la direzione degli Ospedali di San Servolo e San Clemente. A San Servolo fu attuato un grande piano di ristrutturazione per migliorare le condizioni igieniche. Nel 1932 i Manicomi centrali veneti di San Servolo e di San Clemente passarono in proprietà e in governo alla Provincia di Venezia, che li battezzò col nome di Ospedali psichiatrici. In questo periodo il complesso acquisì l'aspetto che ancora oggi possiede. Nel 1978 venne approvata la legge n.180 ed il successivo Regolamento n. 833/78, che di fatto prevedevano la chiusura degli Ospedali psichiatrici. Gli ultimi ammalati furono trasferiti dall'isola di San Servolo all'ospedale di Marocco. La Provincia di Venezi ne ha conservato la proprietà e ha sempre garantito la custodia e, a partire dagli anni '90, ne ha avviato il recupero per trasformare questo luogo di sofferenza in uno spazio di promozione multiculturale, trasferita ora alla Città metropolitana di Venezia.

Foto:
Vela al terzo; sullo sfondo l'isola di San Servolo (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - Vista dall'alto (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo  (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - pontile (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - capitello (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - padiglione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - piccolo torrione (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo  (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - vista sulla laguna (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - vista dalla laguna (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - giardino (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - vista dalla laguna (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - spezieria (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - particolare della chiesa (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - spezieria (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - affreschi interni (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - biblioteca (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - biblioteca (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - biblioteca (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - biblioteca (foto di Mario Fletzer), Isola di San Servolo - auditorium (foto di Mario Fletzer), Planimetria Isola San Servolo